Picchio Pecettese

Ultreya et suseya, adjuva nos Deus

Lettera ai Pecettesi

Carissimi Amici Pecettesi,

vi scrivo per condividere una decisione personale che ho preso dopo un’attenta riflessione sulle recenti elezioni comunali e sui risultati emersi. Come molti di voi sanno, al termine del conteggio dei voti sono risultato essere il primo degli esclusi, nonostante abbia ricevuto un numero significativo di preferenze personali. Questo risultato, da solo, rappresenta per me un segnale di fiducia da parte di molti elettori che hanno creduto nel mio costante impegno per la nostra comunità.

Recentemente, due consiglieri eletti hanno rinunciato ai loro seggi, circostanza che mi avrebbe permesso di entrare a far parte del Consiglio Comunale. Tuttavia, dopo un’approfondita riflessione sui risultati elettorali e sul contesto politico attuale, ho deciso di non accettare questo mandato.

Prima delle elezioni, era palpabile il malcontento generale riguardo lo stato di torpore in cui si è assopito il nostro paese e moltissimi hanno espresso preoccupazioni sul declino di Pecetto e sulle costose opere intraprese dalla precedente amministrazione senza preoccuparsi del risultato finale o del suo scopo pratico e senza dare ascolto e rispetto alle osservazioni della minoranza.

Nonostante ciò, le elezioni hanno rivelato una realtà difficile da ignorare: un terzo degli elettori ha scelto di non partecipare al voto ed un altro terzo ha deciso di sostenere il vicesindaco dell’amministrazione precedente, il quale, unitamente ai consiglieri della maggioranza, ha costantemente supportato con il suo voto favorevole le decisioni tanto criticate.

Questa scelta della comunità di continuare lungo un percorso che personalmente considero dannoso per il nostro futuro collettivo, mi porta a riflettere sulla reale efficacia dell’impegno profuso negli ultimi dieci anni. L’indifferenza e la determinazione di un significativo segmento della popolazione di proseguire su questa traiettoria mi hanno poi profondamente colpito e mi spingono a riconsiderare il mio ruolo all’interno della politica locale.

Con grande rammarico, ma con la convinzione che sia la decisione più onesta nei confronti di me stesso e di coloro che hanno creduto in un progetto di rinnovamento, ho deciso quindi di non accettare il seggio che mi sarebbe spettato. Credo sia fondamentale che la mia partecipazione alla vita politica di Pecetto sia motivata da una reale possibilità di influenzare positivamente il corso degli eventi, cosa che attualmente non mi sembra possibile, anche a causa del sistema normativo che regola le votazioni in Consiglio (in altre parole, la minoranza non conta alcunché nelle decisioni).

Soddisfatto del significativo lavoro svolto per l’unificazione delle varie voci che volevano portare una svolta a Pecetto, con serenità passo il testimone a giovani che già dimostrano grande entusiasmo nel lavorare sul territorio. Continuerò comunque a servire la nostra comunità in altre forme e con la stessa passione di sempre, sperando che il futuro possa ancora riservarci opportunità di crescita e miglioramento.

Con stima e gratitudine.

Pecetto Torinese, 18 giugno 2024

Le cose fatte in questi 5 anni

Sulla propria pagina Facebook Dimensione Paese ha pubblicato un post intitolato: “le cose fatte in questi 5 anni”. Per amore di trasparenza e chiarezza appare opportuno esaminare tali opere con oggettività.

Ristrutturazione Tiro a Segno: il Tiro a Segno è costato il doppio di quanto previsto. Prima è stato ristrutturato in favore della Croce Rossa Italiana di Chieri (compreso il capannone). Dopo i lavori la C.R.I. ha dichiarato di non volersi trasferire in tale sito e di non voler sottoscrivere la convenzione proposta dal Comune. A questo punto, per realizzare nel Tiro a Segno il Centro Anziani si sono rifatti i lavori (per adeguare la struttura alle loro esigenze). Finiti i lavori la porta centrale non si apriva e si sono spesi ulteriori risorse per rifare l’accesso.

Efficientamento energetico. E’ stato realizzato con fondi nazionali e comunitari.

Nuovi impianti fotovoltaici. Posizionati alcuni pannelli solari.

Biblioteca Barbara Allason. Viene pubblicizzato il normale utilizzo di una struttura esistente da decenni.

Casa GI-GI. Realizzata una ristrutturazione per una struttura non adeguata alle esigenze dei giovani d’oggi.

Nuovo parco Urbano. La realizzazione ha dovuto subire continui interventi di modifica strutturale (poiché progettato senza tener conto delle conseguenze delle piogge) e costato alla comunità oltre l’originario importo stanziato di ben € 240.000,00.

Casa di Riposo Gonella. Realizzate opere di manutenzione ordinaria e sostituzione infissi.

Poliambulatorio

Polo della Salute. Come più volte spiegato (e come ora anche finalmente ammesso dall’amministrazione), è stato realizzato un mero ambulatorio per un medico di base e per un pediatra (che continueranno ad aprire secondo gli orari consueti) nonché per la medicina privata. Sino a ieri è stato spacciato come Polo della Salute o spoke ma esso non risponde ai requisiti del DM 77/2022. In un’epoca in cui l’attenzione verso l’ambiente e l’ecosistema è prioritaria, è stata eretta una cubica struttura in cemento armato in un punto panoramico e all’ingresso del paese… Ed abbattendo l’Info Point, anche questo costruito con fondi pubblici e mai utilizzato.

Spazio Multifunzionale. Doveva essere “un luogo che mancava per le Associazioni e per tutti i Pecettesi, che insieme alla nuova Tettoia di piazza delle ciliegie, verranno utilizzati per feste, riunioni, assemblee, ballo e quanto altro” (così come pubblicizzato nei pieghevoli elettorali di Dimensione Paese), ma in realtà è un mero ristorante, affidato ad un privato di Moncalieri (quindi in concorrenza con i nostri ristoratori), pagandogli gli arredi e non monetizzando i parcheggi.

Percorsi ciclopedonali. In realtà il Comune ha posizionato solo alcune segnaletiche su un sentiero già esistente e battuto dall’Associazione Pistaa di Chieri. Peccato che questa amministrazione e quella precedente non abbiano mai aderito al bando regionale per la realizzazione di percorsi ciclabili (bando al quale invece ha partecipato Chieri e Cambiano).

Attraversamenti pedonali. Questi attraversamenti pedonali (e, quindi, non dissuasori…) sono costati oltre 200 mila euro.

Frana Strada della Vetta. Gli interventi di consolidamento sono normale ed ordinaria manutenzione. D’altra parte, era da 10 anni che il terreno manifestava cedimenti.

Marciapiede Valle San Pietro. Realizzato in fretta e parzialmente (non ha le fondamenta come il marciapiede di Strada Valle Sauglio e – dire dei pecettesi coinvolti dalle opere – sono stati inseriti tubi di scarico che non scaricano). Rimane poi incompiuto da oltre sei anni il tratto su Strada Valle Sauglio, mai completato e che obbliga le mamme con passeggini a scansare le auto che sfrecciano sulla strada.

Chiesa San Sebastiano. Esiste dal 1200… Ora vi è qualche visita in più.

Bric San Viter. Ci chiediamo dove e come è stato valorizzato il Bric… E’ stata eseguita una manutenzione ordinaria per liberare il bosco da alberi caduti. Da anni sono gli Alpini che si occupano di mantenere il sito.

Palaciliegie. La realizzazione della struttura di tamponamento mobile presso la tettoia di Piazzale del mercato delle ciliegie preventivata in € 262.000,00 è costata quasi il doppio: dalla determina n. 279 del 31/5/2024 leggiamo che, oltre all’importo di € 530.000,00 è stata approvata una perizia di variante per un ulteriore  incremento di spesa di € 56.801,54. Il tutto per poi realizzare un capannone che sembra un’officina meccanica. Consci di aver fatto un altro scempio, la tettoia (tale è definita negli atti amministrativi) ora viene appositamente chiamata “Palaciliegie”… Con il Polo della Salute ed il Palaciliegie si è rovinato un sito di invidiabile bellezza poiché posizionato su una vista panoramica incredibile. Accanto poi ad una chiesa del 1200.

Con queste realizzazioni a Revigliasco stanno già soprannominando la nostra città: Palacemento Torinese

Ultima osservazione: nella galleria delle immagini suggestive e belle di Pecetto del sito del Comune non si trova traccia del Poliambulatorio. Non è quindi ritenuto da chi l’ha progettato e fatto costruire un’opera meritevole di nota. Ma è costata oltre un milione e mezzo.

 

Ultime due chicche sul cosiddetto Polo della Salute

Due ultimi fatti meritano alcuni commenti.

Prima chicca. Martedì 28 maggio si è svolta una riunione elettorale presso il PalaEscalier, riunione alla quale ha partecipato con sorpresa il sindaco uscente. Ebbene, nel corso del dibattito tutti i partecipanti hanno potuto toccare con mano che il cd. Polo della Salute (struttura descritta da molti come cabina di funivia ed eretta su un’area che vantava un’invidiabile vista panoramica ed a fianco ad una chiesa del 1200) non è uno spoke, una Casa della Salute o una Casa di Comunità, ma semplicemente un luogo di aggregazione per medici che già disponevano di propri locali. 

Abbiamo visto confermato che nel cosiddetto Polo della Salute sono escluse le urgenze (quindi non si illuda chi, come mi è stato riferito, crede di avere un Pronto Soccorso); i prelievi avvengono solo su prenotazione, il martedì dalle ore 7:00 alle ore 9:00, con non più di 15 pazienti per settimana; si può prenotare (per il martedì successivo) solo presso il cd. Polo della Salute e solo il lunedì, dalle ore 15:00 alle ore 16.30 e il martedì dalle ore 9:00 alle ore 10:00, con impegnativa del Medico di Medicina Generale; ma – attenzione – una volta prenotato occorre pagare il ticket non in banca ma presso i punti rossi dislocati in ASL TO5 (e cioè presso i presidi ospedalieri o di distretto di Chieri, Moncalieri o Carmagnola) o on line su Sistema Piemonte.

È anche emerso con chiarezza che la parte polivalente non è affatto “un luogo che mancava per le Associazioni e per tutti i Pecettesi, che insieme alla nuova Tettoia di piazza delle ciliegie, verranno utilizzati per feste, riunioni, assemblee, ballo e quanto altro” (come indicato nei pieghevoli elettorali di Dimensione Paese), ma un mero ristorante (tra l’altro di un esercizio non pecettese e concorrente con le attività del nostro paese).

In altre parole, è stato confermato che tale opera poteva ben esser inserita nei 12 siti segnalati e con una spesa di almeno un decimo di quanto pagato.

Seconda chicca. L’Enpam (ente di diritto pubblico di previdenza del personale medico) ha appena presentato gli sviluppi del progetto Case di comunità spoke alla Società italiana di medicina generale (Simg) nel corso di un incontro avvenuto al Ministero della salute. In particolare, l’Enpam ha affidato a un fondo immobiliare il compito di realizzare in tutto il territorio nazionale degli studi professionali idonei per il lavoro in team, dotati di un’interconnessione efficiente (per la telemedicina, il fascicolo sanitario elettronico e le applicazioni dell’intelligenza artificiale) e di tecnologie specifiche per l’assistenza primaria. Il fondo immobiliare che realizzerà le case “spoke” le affiderà ai medici interessati in affitto o in leasing.

Le Case di comunità “spoke”  non saranno di proprietà pubblica ma frutto dell’iniziativa dei liberi professionisti convenzionati con il Ssn. Concretamente i team dei medici interessati potranno individuare l’immobile da destinare a Casa di comunità spoke; i locali verranno quindi acquistati, ristrutturati e attrezzati da un fondo immobiliare e quindi dato in affitto o in leasing agli stessi medici che ci lavoreranno. I medici si potranno organizzare nel modo che preferiscono, ad esempio formando una cooperativa o una società tra professionisti con altra forma giuridica.

In altre parole, altra ragione per confermare che il Comune di Pecetto ha speso inutilmente più di un milione e mezzo di soldi pubblici

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