Pubblichiamo la lettera pervenuta a noi ed al Corriere di Chieri

“Egr. Direttore, le scrivo perché ogni tanto non mi tornano chiari alcuni concetti.

Sono un’imprenditrice, e ogni anno come di consueto il commercialista mi riceve per la dichiarazione dei redditi. Ogni anno mi sento dire dal commercialista che non sono congrua con i parametri dettati dagli studi di settore. La cosa che non riesco a capire è come si possa essere congrui, in un momento epocale, dove da ormai 10 anni siamo avvolti da questa crisi.

Per ragioni evidenti; ogni giorno su testate giornalistiche, tv, ecc…, si sente parlare di persone che perdono il posto di lavoro e tante aziende chiudono. La gente si impoverisce sempre di più, contraendo sempre di più la spesa ordinaria. Senza poi considerare gli acquisti on-line e il dilagare del lavoro sommerso. Così facendo, man mano, ogni anno ci vengono a mancare dei potenziali clienti.

Risiedo nel paese dove vivo e dove ho l’attività ormai da 30 anni e ho potuto constatare, solo attorno a me, che negli ultimi due anni diverse attività hanno chiuso. Leggo sui giornali di annunci economici, che altre attività del paese sono in vendita. Come può un’attività avere degli incassi congrui visto che il passaggio delle potenziali clienti che transitano sono dimezzate e ridotte notevolmente da questo malessere?

Spero che si riesca al più presto ad annullare gli studi di settore, perché non sopporto più di essere trattata come una pessima imprenditrice. Penso che ogni imprenditore, artigiano o commerciante, ogni giorno, nel momento in cui apre l’attività, sia comunque un grande imprenditore che come un padre di famiglia fa di tutto per garantire un posto di lavoro. Riesce attraverso voli pindarici a portare avanti giornalmente tutta la macchina farragginosa della sua attività, per quanto piccola questa sia. Parlando con altri miei colleghi ed amici, vedo che tutti sono nella mia stessa condizione….

Scusi lo sfogo, ma volevo solo condividere questo stato di malessere con tanti che come me, vivono questo incubo alla scadenza della dichiarazione dei redditi.

Adriana Maso”