In questi giorni, alcuni  stanno promettendo di tutto pur di carpire il consenso. Tra le tante, è giunta voce della promessa di portare il gas metano ovunque, anche sulla Torre comunale.

Ebbene, su richiesta di alcuni concittadini in data 27/11/2017 io ho scritto ad Italgas Reti per chiedere se era in programma il completamento della rete del metano nell’area di Pecetto compresa tra Strada Virana e Strada Sabena.

Ebbene, nel gennaio 2018 Italgas mi ha risposto sia telefonicamente che trasmettendomi  in via telematica un vero e proprio voluminoso dossier, fatto di atti, planimetrie e tabelle.

Sintetizzando mi è stato segnalato che, prima della gara d’Ambito nazionale (vinta a fine 2017 da Italgas Reti) lo Stato (come Stazione Appaltante) ha redatto un piano di sviluppo degli impianti partendo dal documento guida sugli interventi di estensione e potenziamento della rete e impianto. Tale documento è stato redatto “in collaborazione con gli Enti Locali e doveva tener conto delle condizioni minime di sviluppo, differenziate, se necessario, rispetto al grado di metanizzazione raggiunto in ciascun Comune, alla vetustà degli impianti, all’espansione territoriale e alle caratteristiche territoriali, in particolare alla prevalenza orografica e alla densità abitativa”.

In tale quadro, il Comune di Pecetto ha trasmesso alla Stazione Appaltante lo schema  di rete attualmente esistente e su tale schema è stata indetta la gara pubblica! I dati e le richieste fornite dai Comuni hanno rappresentato la base della gara e, pertanto, non basta dire che a giugno  2019 si porterà il gas ovunque… La prova del nove? Perché allora non è stato fatto alcunché in questi ultimi anni…? O nel 2018?

Secondo la concreta ed attuale situazione, alla luce dei progetti forniti dal Comune, secondo Italgas si potranno per il momento realizzare estensioni solo  come “semplice prosecuzione di reti esistenti senza la necessità di potenziamento”. Ed ancora.

Aveva ragione Napoleone quando diceva: ““Se vuoi avere successo a questo mondo, prometti tutto e non mantenere nulla“.

Alberto Del Noce