Ultreya et suseya, adjuva nos Deus

Autore: Amministratore (Pagina 14 di 67)

Ecco le modalità per ottenere i contributi della Regione per i costi di costruzione

La Giunta regionale ha appena approvato le modalità di accesso ai contributi previsti dall’articolo 18 della legge RipartiPiemonte (Legge regionale n. 13 del 29 maggio 2020 “Interventi di sostegno finanziario e di semplificazione per contrastare l’emergenza da Covid-19″) , che per il 2020 stanzia 26 milioni di euro necessari a coprire un importo non superiore a 50.000 euro dei costi di costruzione dovuti al Comune, fino al 100% nel caso di recuperi o al 50% nel caso di nuovi stabili.

Possono beneficiare del contributo regionale le istanze edilizie (Cila, Scia, Scia alternativa al PdC, PdC), presentate ai Comuni del Piemonte tra il 29 maggio 2020 e il 30 novembre 2020.

Le richieste dovranno essere presentate entro le ore 24 del 30 novembre 2020 e potrà esser ammessa una sola domanda per titolare di istanza edilizia.

Le domande di contributo dovranno essere caricate da professionisti abilitati per la presentazione di istanze edilizie a nome e per conto di privati e imprese e saranno ammesse secondo l’ordine cronologico di presentazione, fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Per maggiori informazioni clicca qui.

Commento di un Pecettese alla questione delle antenne

Pubblichiamo volentieri la lettera pervenutaci dal Prof. Sergio Foà, Pecettese, Professore Ordinario di Diritto amministrativo presso l’Università degli Studi di Torino (Dipartimento di Giurisprudenza), presente al Consiglio Comunale del 30 giugno scorso.

Prof. Sergio Foà

Per parlare di “tecnicismi giuridici” relativi all’antenna, ai procedimenti amministrativi e alla posizione del Comune potrei candidarmi io, che vivo in Strada Serravecchia e di professione insegno Diritto amministrativo. E che avevo chiesto al Sindaco chiarimenti sull’antenna che ho visto innalzarsi durante il lock-down, quando eravamo tutti chiusi a casa, senza ricevere alcuna risposta.

Preferisco però ricostruire in questi termini la risposta che il Sindaco ha dato (o meglio NON ha dato) all’interrogazione della Consigliera Checchin al Consiglio comunale dello scorso 30 giugno.

La domanda era davvero molto semplice: cosa intende fare l’Amministrazione riguardo alla localizzazione degli impianti di telefonia mobile? Riguardo a questa antenna, ormai abbondantemente cresciuta, e a quelle prossime venture?

La risposta è stata: vogliamo tornare alla linea fissa? Vogliamo mandare i gestori telefonici sull’Aventino? Io (Sindaco) smonto l’antenna, ma poi siamo disponibili a vivere senza cellulari?

Domanda più precisa: il Comune ha già un regolamento sulla localizzazione degli impianti (del 2006), che divide il territorio in zone (anche se non si capisce bene quali) e prevede cosa deve fare il gestore telefonico per poter installare le antenne. Come è stato applicato questo regolamento? Il Comune intende modificarlo?

La risposta, senza mai riscontare le singole domande, è stata: il Comune non può fare niente. Non dà notizia ai cittadini per non illuderli!

Domanda più precisa: c’è la convenzione con il gestore? È stato dimostrato che non c’erano altre zone meno impattanti? È stato garantito il “minore impatto ambientale e visivo” (tutte previsioni del regolamento comunale vigente!)?

La risposta è stata: non potevamo chiedere documenti perché non erano necessari. Il procedimento è semplificato e si conclude con silenzio-assenso.

Prof. Sergio Foà

Domanda più precisa: cosa intende fare il Comune riguardo alla petizione contro il 5G?

Risposta: disponibile a sentire tutti, tranne chi è contrario!

Affermazioni “libere” del Sindaco, senza MAI rispondere al quesito generale (cioè, si ripete, cosa vuol fare l’Amministrazione sulla localizzazione degli impianti?).

Ci si lamenta solo per la sindrome di Nimby, cioè perché l’antenna è vicina alle proprie abitazioni… Meno male che non abbiamo fermato l’installazione, ne abbiamo bisogno.

Ma il Sindaco non dovrebbe sentire tutti i cittadini? Sente solo quelli che lamentano carenze di segnale? E le localizzazioni come nascono? Tutto quello che propone il gestore telefonico è automaticamente approvato? C’è qualche controllo sul rispetto del regolamento sulla localizzazione degli impianti?

Ricordo infine, e qui faccio il professore, che l’Amministrazione non può disapplicare un proprio regolamento vigente.

Insomma, alla domanda su come l’Amministrazione intenda regolare la localizzazione delle antenne, la risposta è … vogliamo tornare alla linea fissa? Pecetto come enclave contro la tecnologia che avanza …

Si chiedono informazioni sul COME E SUL DOVE e la risposta è sul SE, mettendo una contro l’altra parti del territorio (Valle San Pietro contro Strada Serravecchia e Valle Sauglio)

Con profondo rammarico. Un’amministrazione decisamente incapace di ascoltare.

Sergio Foà

Flinstones contro Jetsons… Pronto, chi parla?

Che cosa induce due esponenti della Minoranza, che dagli albori della loro storia si sono trovati ad operare su fronti opposti, ad unire le loro forze per fare fronte comune su di una vicenda che non si fatica a definire deprecabile?

Ebbene, durante il Consiglio Comunale del 30 giugno u.s., si è consumata una delle pagine più tristi e pericolose della vita politica pecettese.

Oggetto del contendere è stata l’interrogazione sull’antenna ILIAD di strada Braia depositata dalla Consigliera Monica Checchin, Capogruppo di Uniti per Pecetto. Interrogazione che ha trovato, seppur silente (dal momento che la forma dell’interrogazione non prevede altri espliciti interventi, oltre all’interlocutore ed al sottoscrittore), la condivisione dei Consiglieri Alberto Del Noce e Cesare Canonico, del Gruppo Vivere Insieme Pecetto.

Monica Checchin

Non crediamo si sia mai vista una maggiore acredine, aggressività, e financo ostilità rivolta ad un Consigliere Comunale di Minoranza. Ostilità che ha raggiunto punte di intimidazione nei confronti della Consigliera Checchin, con una rilettura totalmente stravolta e scientemente infedele del documento.

L’interrogazione poneva delle domande molto semplici e chiare alla nostra Amministrazione (per leggere il documento clicca qui). Le poneva pubblicamente poiché le risposte ricevute in prima battuta dal Sindaco sono state tutto fuorché esaurienti. Ma soprattutto detta interrogazione chiedeva all’Amministrazione di mettersi dalla parte dei Cittadini nel contrastare la tracotante sete di espansione delle multinazionali della telefonia mobile sul nostro territorio. Chiedeva, inoltre, all’Amministrazione che cosa intendesse fare nel futuro per salvaguardare il territorio.

E la risposta è stata non solo, ancora una volta, incongruente con le domande poste, ma anche del tutto distopica. La provocazione del Sindaco, che è anche arrivato a proporsi ipocritamente come improbabile “eroe-eco-terrorista” pronto ad assaltare nottetempo l’antenna e a smantellarla, è stata pressoché questa: volete tornare ai telefoni fissi? Ma tutti usiamo, e vogliamo farlo, il cellulare; dunque diamo il benvenuto alle antenne sul nostro territorio!

Ohibò! Dunque secondo il teorema del Sindaco, noi pecettesi ci dividiamo in due macro-gruppi: i “Flinstones” (noto cartoon in cui i protagonisti vivevano nell’era preistorica) ed i “Jetsons” (altro noto cartoon in cui i protagonisti vivevano in un improbabile futuro fatto di astronavi e robot). Insomma, siamo stati divisi tra primitivi ed avanguardisti (e indovinate dove si posiziona il nostro “Primo Cittadino”?). Nel tentare, sulle note del famoso motto dividi et impera, di arricchire di contenuto questa balzana teoria, il Sindaco è arrivato anche a citare pubblicamente il c.d. “fattore NIMBY”, acronimo che sta per “Not in my Back Yard” (NdR “Non nel mio cortile”).

Il tutto calpestando e minimizzando – noncurante della gravità contenute nelle sue affermazioni – principi consolidati della Pubblica Amministrazione, quali la trasparenza, l’imparzialità e la pubblicità.

Alberto Del Noce

Non vogliamo toccare in questo articolo i tecnicismi di una vicenda che merita di essere chiarita in ogni suo più piccolo dettaglio e che chiariremo, anche con l’ausilio di professionisti ad hoc. A tal fine stiamo organizzando degli spazi di incontro pubblico (come abbiamo già fatto per la questione delle antenne del Colle), perché la salvaguardia della nostra salute e del nostro territorio merita spazi condivisi da tutti noi Cittadini, alla luce del sole. Ovviamente Vi terremo informati sulle nostre prossime iniziative, auspicando un forte e significativo intervento da parte Vostra.

E vedremo nel prosieguo di questa vicenda quali sono i “cortili” su cui si sono posate le antenne, prima della Wind ed ora della Iliad e quale sia stato il contributo apportato dall’Amministrazione alla loro “fioritura”.

Quel che ci preme sottolineare, qui e ora, è la tracotanza di un’Amministrazione che ha oramai fatto il suo tempo, che si sente oramai così forte nella sua autoreferenzialità dal sentirsi autorizzata a (tentare di) intimidire chi ostacola il suo cammino. O, il che è anche in qualche misura peggio, a dileggiarla, cercando anche di salvaguardare il pensiero unico.

Cari Concittadini, la situazione è seria, perché si vuole mettere il bavaglio ad una Minoranza che si è banalmente limitata a fare delle legittime e documentate domande. Perché si vuole trattare il nostro Paese a mo’ di Principato. Perché si è perso (e oramai da tempo) il confine tra ciò che è politicamente consentito e ciò che costituisce lesione del sacrosanto diritto alla contrapposizione dialettica.

Ebbene, noi non abbiamo intenzione di tacere. Noi vogliamo, legittimati dal mandato che abbiamo ricevuto, fare chiarezza sul futuro del nostro Paese. Lo dobbiamo a chi ci ha votato ma anche alle generazioni future.

Per ora attendiamo che l’Amministrazione si pronunci sull’istanza di rimozione in autotutela depositata l’11 giugno scorso ed auspichiamo che lo faccia nell’ambito di un Consiglio aperto al pubblico, come da noi richiesto.

In ogni caso seguiranno nella prossime settimane ulteriori approfondimenti sull’incresciosa vicenda.

Ci piacciono i cartoon, ma viviamo con i piedi ben piantati nella realtà di tutti i giorni. E siamo convinti che la strada del progresso eco-sostenibile non solo sia possibile ma anche doverosa.

Alberto Del Noce (Vivere Insieme Pecetto)

Monica Checchin (Uniti per Pecetto)

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