Pubblichiamo volentieri la lettera pervenutaci dal Prof. Sergio Foà, Pecettese, Professore Ordinario di Diritto amministrativo presso l’Università degli Studi di Torino (Dipartimento di Giurisprudenza), presente al Consiglio Comunale del 30 giugno scorso.
Per parlare di “tecnicismi giuridici” relativi all’antenna, ai procedimenti amministrativi e alla posizione del Comune potrei candidarmi io, che vivo in Strada Serravecchia e di professione insegno Diritto amministrativo. E che avevo chiesto al Sindaco chiarimenti sull’antenna che ho visto innalzarsi durante il lock-down, quando eravamo tutti chiusi a casa, senza ricevere alcuna risposta.
Preferisco però ricostruire in questi termini la risposta che il Sindaco ha dato (o meglio NON ha dato) all’interrogazione della Consigliera Checchin al Consiglio comunale dello scorso 30 giugno.
La domanda era davvero molto semplice: cosa intende fare l’Amministrazione riguardo alla localizzazione degli impianti di telefonia mobile? Riguardo a questa antenna, ormai abbondantemente cresciuta, e a quelle prossime venture?
La risposta è stata: vogliamo tornare alla linea fissa? Vogliamo mandare i gestori telefonici sull’Aventino? Io (Sindaco) smonto l’antenna, ma poi siamo disponibili a vivere senza cellulari?
Domanda più precisa: il Comune ha già un regolamento sulla localizzazione degli impianti (del 2006), che divide il territorio in zone (anche se non si capisce bene quali) e prevede cosa deve fare il gestore telefonico per poter installare le antenne. Come è stato applicato questo regolamento? Il Comune intende modificarlo?
La risposta, senza mai riscontare le singole domande, è stata: il Comune non può fare niente. Non dà notizia ai cittadini per non illuderli!
Domanda più precisa: c’è la convenzione con il gestore? È stato dimostrato che non c’erano altre zone meno impattanti? È stato garantito il “minore impatto ambientale e visivo” (tutte previsioni del regolamento comunale vigente!)?
La risposta è stata: non potevamo chiedere documenti perché non erano necessari. Il procedimento è semplificato e si conclude con silenzio-assenso.
Domanda più precisa: cosa intende fare il Comune riguardo alla petizione contro il 5G?
Risposta: disponibile a sentire tutti, tranne chi è contrario!
Affermazioni “libere” del Sindaco, senza MAI rispondere al quesito generale (cioè, si ripete, cosa vuol fare l’Amministrazione sulla localizzazione degli impianti?).
Ci si lamenta solo per la sindrome di Nimby, cioè perché l’antenna è vicina alle proprie abitazioni… Meno male che non abbiamo fermato l’installazione, ne abbiamo bisogno.
Ma il Sindaco non dovrebbe sentire tutti i cittadini? Sente solo quelli che lamentano carenze di segnale? E le localizzazioni come nascono? Tutto quello che propone il gestore telefonico è automaticamente approvato? C’è qualche controllo sul rispetto del regolamento sulla localizzazione degli impianti?
Ricordo infine, e qui faccio il professore, che l’Amministrazione non può disapplicare un proprio regolamento vigente.
Insomma, alla domanda su come l’Amministrazione intenda regolare la localizzazione delle antenne, la risposta è … vogliamo tornare alla linea fissa? Pecetto come enclave contro la tecnologia che avanza …
Si chiedono informazioni sul COME E SUL DOVE e la risposta è sul SE, mettendo una contro l’altra parti del territorio (Valle San Pietro contro Strada Serravecchia e Valle Sauglio)
Con profondo rammarico. Un’amministrazione decisamente incapace di ascoltare.
Sergio Foà