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Categoria: Salute (Pagina 1 di 11)

Ultime due chicche sul cosiddetto Polo della Salute

Due ultimi fatti meritano alcuni commenti.

Prima chicca. Martedì 28 maggio si è svolta una riunione elettorale presso il PalaEscalier, riunione alla quale ha partecipato con sorpresa il sindaco uscente. Ebbene, nel corso del dibattito tutti i partecipanti hanno potuto toccare con mano che il cd. Polo della Salute (struttura descritta da molti come cabina di funivia ed eretta su un’area che vantava un’invidiabile vista panoramica ed a fianco ad una chiesa del 1200) non è uno spoke, una Casa della Salute o una Casa di Comunità, ma semplicemente un luogo di aggregazione per medici che già disponevano di propri locali. 

Abbiamo visto confermato che nel cosiddetto Polo della Salute sono escluse le urgenze (quindi non si illuda chi, come mi è stato riferito, crede di avere un Pronto Soccorso); i prelievi avvengono solo su prenotazione, il martedì dalle ore 7:00 alle ore 9:00, con non più di 15 pazienti per settimana; si può prenotare (per il martedì successivo) solo presso il cd. Polo della Salute e solo il lunedì, dalle ore 15:00 alle ore 16.30 e il martedì dalle ore 9:00 alle ore 10:00, con impegnativa del Medico di Medicina Generale; ma – attenzione – una volta prenotato occorre pagare il ticket non in banca ma presso i punti rossi dislocati in ASL TO5 (e cioè presso i presidi ospedalieri o di distretto di Chieri, Moncalieri o Carmagnola) o on line su Sistema Piemonte.

È anche emerso con chiarezza che la parte polivalente non è affatto “un luogo che mancava per le Associazioni e per tutti i Pecettesi, che insieme alla nuova Tettoia di piazza delle ciliegie, verranno utilizzati per feste, riunioni, assemblee, ballo e quanto altro” (come indicato nei pieghevoli elettorali di Dimensione Paese), ma un mero ristorante (tra l’altro di un esercizio non pecettese e concorrente con le attività del nostro paese).

In altre parole, è stato confermato che tale opera poteva ben esser inserita nei 12 siti segnalati e con una spesa di almeno un decimo di quanto pagato.

Seconda chicca. L’Enpam (ente di diritto pubblico di previdenza del personale medico) ha appena presentato gli sviluppi del progetto Case di comunità spoke alla Società italiana di medicina generale (Simg) nel corso di un incontro avvenuto al Ministero della salute. In particolare, l’Enpam ha affidato a un fondo immobiliare il compito di realizzare in tutto il territorio nazionale degli studi professionali idonei per il lavoro in team, dotati di un’interconnessione efficiente (per la telemedicina, il fascicolo sanitario elettronico e le applicazioni dell’intelligenza artificiale) e di tecnologie specifiche per l’assistenza primaria. Il fondo immobiliare che realizzerà le case “spoke” le affiderà ai medici interessati in affitto o in leasing.

Le Case di comunità “spoke”  non saranno di proprietà pubblica ma frutto dell’iniziativa dei liberi professionisti convenzionati con il Ssn. Concretamente i team dei medici interessati potranno individuare l’immobile da destinare a Casa di comunità spoke; i locali verranno quindi acquistati, ristrutturati e attrezzati da un fondo immobiliare e quindi dato in affitto o in leasing agli stessi medici che ci lavoreranno. I medici si potranno organizzare nel modo che preferiscono, ad esempio formando una cooperativa o una società tra professionisti con altra forma giuridica.

In altre parole, altra ragione per confermare che il Comune di Pecetto ha speso inutilmente più di un milione e mezzo di soldi pubblici

Prelievi con bicchierata: la nuova frontiera della sanità

In occasione dell’ultimo Consiglio Comunale la minoranza ha anticipato che verrà depositato un esposto alla Corte dei Conti per cercare di bloccare il preannunciato sperpero di denaro pubblico per costruire il Poliambulatorio. Caduta la speranza (da noi già preconizzata) di un finanziamento del PNRR, il nostro Comune dovrà affrontare da solo una spesa di oltre 1.300.000 euro, anche a mezzo di indebitamento bancario.

Ebbene, se tale passo era stato deciso non senza apprensione, la lettura delle dichiarazioni del sindaco al Corriere di Chieri (28/5/2022) ha fugato ogni possibile indecisione.

A fronte dell’accusa che si stavano sperperando risorse pubbliche senza un previo accordo con i medici, il sindaco ha dichiarato: “I medici li abbiamo già incontrati in passato e ci è stata data una disponibilità di massima”. Ebbene, tale circostanza non è veritiera! Come emerge in un altro passo dell’intervista, esce la verità: i medici verranno contattati solo in questi giorni, dopo due anni di progettazioni, con relative spese.

Non solo, ma sappiamo bene che dei medici di base di Pecetto solo – forse – due (la Dr.ssa Castelli e la Dr.ssa Pecorari) sono probabilmente disponibili. Ma una disponibilità di massima visto che, allo stato, non si sa cosa si dovrebbe realizzare nella nuova struttura e quali saranno i costi per i professionisti.

Abbiamo fatto un accesso agli atti del Comune di Cambiano ed abbiamo a nostre mani la pre-convenzione preparata da tale Comune con i loro medici di base PRIMA di procedere alla realizzazione del loro Poliambulatorio (che – si ripete – è costato un decimo, compresi gli arredi…). Così si muove una buona amministrazione.

Il sindaco – come abbiamo già visto – proclama poi un imprimatur dell’ASL TO5, imprimatur che in realtà non c’è (abbiamo pubblicato la risposta del Direttore Generale con l’articolo precedente).

Tutto è sul vago. Continua il sindaco: “Abbiamo previsto uno spazio in più in vista di eventuali arrivi di medici in futuro. La nuova struttura sarà attrattiva perché ha un sistema di circolazione dell’aria a prova di epidemia e ci sarà il supporto di infermieri”. Peccato che lo stesso sindaco abbia dichiarato al medesimo giornale (Corriere del 13/5/2022) che la figura professionale dell’infermiere “mancherà per almeno qualche anno… Forse all’inizio faranno poche ore, perché c’è carenza di questa figura professionale”.

Ma in questa situazione, come si può pensare di realizzare un progetto così vago e senza la consapevolezza altresì di quelli che saranno i cambiamenti della sanità pubblica?

Avvertendo un notevole rumore di unghie sui vetri si legge che la minoranza avrebbe fatto riferimento al DM 70/2015 mentre ora  vi è il DM 71/2022: peccato che il testo, sul punto, sia… identico…

Ma FANTASTICHE sono state le dichiarazioni sull’altra parte della struttura, e cioè sul cd. Spazio Multifunzionale.

A fronte della preoccupazione che tale parte faccia la fine dell’Info Point (costato 76 mila euro di soldi nostri e mai utilizzato dal 2012, anno di fine lavori) il sindaco ha dichiarato: “A Pecetto manca uno spazio di aggregazione, che avrà un servizio bar e permetterà di fare una serie di attività. Il Comune potrà organizzare delle iniziative, così come le associazioni, che potranno fare anche delle bicchierate, cosa che non è possibile fare alla chiesa dei Batù, perché si danneggerebbe il pavimento”…

Sì, avete letto bene. Si vuole spendere oltre un milione e trecento mila euro (se non alla fine di più, visto che è anche cambiato il progetto architettonico e visto che sappiamo bene che il costo finale di ogni opera è sempre maggiore) per permettere delle bicchierate… Ma queste non possono esser fatte sotto la tettoia del Mercato delle Ciliegie, visto che si stanno spendendo oltre 200 mila euro per le paratie attorno a tale struttura…?

Poi il sindaco incalza: “Non sarà uno spazio destinato a sede di associazioni, ma un luogo dove si potranno organizzare eventi… poi sarà disponibile anche per iniziative private come compleanni e riunioni”.

Ma come? Compleanni e feste mentre sotto si visitano i malati…? Si stappano bottiglie mentre sotto si preleva il sangue...? Si fà festa, si balla e si brinda con a fianco il cimitero...?

E la Chiesa dei Batù, ristrutturata con un costo di oltre 900 mila euro, non è sempre stata utilizzata per eventi e mostre? Ed il Vecchio Forno? E le belle strutture della Polisportiva? Ecc. ecc. Ma quanti eventi si organizzano, visto che è visibile a tutti che ormai da anni Dismissione Paese ha fatto morire la nostra città?

Poi, per i compleanni vi è ora anche Villa Sacro Cuore, ristrutturata dal tanto criticato Parroco, immersa nel bellissimo parco e messa a disposizione della cittadinanza.

Le nostre impressioni sono confermate: si sta procedendo a caso e solo con l’unico obiettivo di apporre un bel busto all’ingresso della struttura. Un busto che però costerà a tutti noi – se va bene – un milione e mezzo.

Ma come disse Totò: ‘ca nisciun è fess

Una novità che conferma l’inutilità del poliambulatorio

Giovedì 5 maggio il nostro farmacista Michele Del Pietro ha acquistato i locali a suo tempo occupati da Intesa Sanpaolo. Ebbene, da settembre prossimo non solo la farmacia sarà ampliata ma negli spaziosi locali in centro verranno realizzati locali per servizi, un centro prelievi ed un centro vaccinazioni. E’ già stata reperito il personale infermieristico che si occuperà dei prelievi e delle vaccinazioni.

Ed allora, a che cosa servirà il futuro poliambulatorio da un milione e mezzo di euro? In parte infatti dovrebbe esser destinato a raccogliere i due medici di famiglia pecettesi (sì, perché gli altri medici certamente non si trasferiranno…) ed in parte quale sala riunioni per le associazioni.

Ed allora, tenuto conto

  • che non vi è allo stato alcun accordo con i medici,
  • che – come è stato dichiarato al giornale – non è stato neppure immaginato quale infermiere potrà esser coinvolto
  • che per la parte multifunzionale non vi sono progetti od accordi con le associazioni
  • che per le conferenze vi è già la Chiesa dei Batù la cui ristrutturazione è costata 900mila euro
  • che l’Associazione Giovani Anziani ha trovato la sua sede nel Tiro a Segno, appositamente ristrutturato
  • che per i giovani si sta ristrutturando un edificio in centro
  • che tutte le altre associazioni dispongono di una loro sede adeguata

il poliambulatorio appare un progetto inutile ed inutilmente costoso.

Un’ultima osservazione.

A fronte dell’ultima interrogazione il sindaco ha espressamente confermato che il poliambulatorio non sarà uno spoke ma solo la riunione degli studi medici di famiglia. Sentiamo i 40 secondi di registrazione del pezzo che qui interessa.

 

Ebbene, probabilmente perché preoccupato, dopo pochi giorni il medesimo sindaco è corso a scrivere all’ASL di Chieri che ora intende realizzare uno spoke… Progetto che appare a dir poco impossibile anche alla luce della recentissima normativa (DM 71/2022).

Ma siamo tutti rimasti a dir poco perplessi per la “velina” che il sindaco ha trasmesso ai giornali, i quali, a fronte della dichiarazione del primo cittadino, hanno appena pubblicato la notizia che l’ASL avrebbe approvato il progetto. Questa fantomatica autorizzazione viene sbandierata in giro dall’amministrazione.

Ebbene, come emerge dalla lettera dell’ASL TO5 che i lettori potranno leggere (clicca qui), tale ente non ha autorizzato alcunché!

Ha solo dichiarato che se il Comune realizzerà uno spoke non ci saranno motivi per non inserirlo in rete. Il che è tutta un’altra cosa. E gli uffici chieresi sanno già che mai alcun spoke (che le legge prevede per una popolazione di almeno 45.000 abitanti…) potrà mai esser realizzata…

Ed io, o, meglio, tutti noi rischiamo di pagare….

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