Martedì 26 novembre si dovrebbe riunire (si usa il condizionale poiché la convocazione non è ancora pervenuta) il Consiglio Comunale per deliberare la cittadinanza onoraria in favore della Sen. Liliana Segre nonché la modifica del nostro Regolamento (che non prevede alcuna onorificenza).
Personalmente ho già detto e scritto che non ho nulla in contrario: anche per la mia storia familiare sono infatti particolarmente sensibile ai principi di tolleranza, accoglienza, solidarietà e rispetto delle diversità e delle idee. La storia della Senatrice costituisce poi una testimonianza importante di quanto l’umanità riesce a volte a regredire in modo inqualificabile ed impressionante.
Ma proprio per il profondo rispetto che nutro verso la Senatrice (non per “imbarazzante distinguo” come qualche becero ha scritto) ho però avuto il timore che tale gesto potesse esser strumentalizzato e potesse addirittura accentuare le divisioni. Il rifiuto della Senatrice al Comune di Napoli ed il recente pasticcio del Comune di Biella hanno marcato tale preoccupazione.
Ed allora, attraverso le mie fonti ho contattato direttamente la Senatrice manifestandole il mio pensiero.
Ebbene, con la dolcezza che la contraddistingue la Sen. Segre ora mi scrive:
“Grazie gentile Avvocato, la cittadinanza è un passaggio “sentimentale “, un abbraccio tra la città e chi la richiede. È qualcosa che resta mentre le amministrazioni cambiano passo e colore. Non posso negare il piacere di accogliere l’omaggio a meno che non ci siano serie ragioni per far decadere la proposta. Spero di aver chiarito il mio umile pensiero. Grazie. Liliana Segre”.
Martedì 26 novembre andrò in Consiglio più tranquillo. Anche con il piacere di aver visto recepire dalla Commissione Regolamenti le mie osservazioni in ordine all’incompletezza del testo regolamentare proposto: martedì non si approverà alcuna modifica del Regolamento ma solo un indirizzo generale, con riserva poi di redigere un testo con calma ed attenzione.
Con un altro piacere poi: verosimilmente martedì il testo della delibera riporterà esattamente quanto da me scritto con lettera del 13/11/2019 affinché sia ben chiaro che l’onorificenza deve esser interpretata come rifiuto di ogni tipo di gesto e comportamento offensivo e di disprezzo verso persone o gruppi o etnie. Rifiuto dell’odio e della violenza in sé, rifiuto della contrapposizione violenta delle idee, di qualsiasi idea od opinione politica.