Che cosa induce due esponenti della Minoranza, che dagli albori della loro storia si sono trovati ad operare su fronti opposti, ad unire le loro forze per fare fronte comune su di una vicenda che non si fatica a definire deprecabile?
Ebbene, durante il Consiglio Comunale del 30 giugno u.s., si è consumata una delle pagine più tristi e pericolose della vita politica pecettese.
Oggetto del contendere è stata l’interrogazione sull’antenna ILIAD di strada Braia depositata dalla Consigliera Monica Checchin, Capogruppo di Uniti per Pecetto. Interrogazione che ha trovato, seppur silente (dal momento che la forma dell’interrogazione non prevede altri espliciti interventi, oltre all’interlocutore ed al sottoscrittore), la condivisione dei Consiglieri Alberto Del Noce e Cesare Canonico, del Gruppo Vivere Insieme Pecetto.
Non crediamo si sia mai vista una maggiore acredine, aggressività, e financo ostilità rivolta ad un Consigliere Comunale di Minoranza. Ostilità che ha raggiunto punte di intimidazione nei confronti della Consigliera Checchin, con una rilettura totalmente stravolta e scientemente infedele del documento.
L’interrogazione poneva delle domande molto semplici e chiare alla nostra Amministrazione (per leggere il documento clicca qui). Le poneva pubblicamente poiché le risposte ricevute in prima battuta dal Sindaco sono state tutto fuorché esaurienti. Ma soprattutto detta interrogazione chiedeva all’Amministrazione di mettersi dalla parte dei Cittadini nel contrastare la tracotante sete di espansione delle multinazionali della telefonia mobile sul nostro territorio. Chiedeva, inoltre, all’Amministrazione che cosa intendesse fare nel futuro per salvaguardare il territorio.
E la risposta è stata non solo, ancora una volta, incongruente con le domande poste, ma anche del tutto distopica. La provocazione del Sindaco, che è anche arrivato a proporsi ipocritamente come improbabile “eroe-eco-terrorista” pronto ad assaltare nottetempo l’antenna e a smantellarla, è stata pressoché questa: volete tornare ai telefoni fissi? Ma tutti usiamo, e vogliamo farlo, il cellulare; dunque diamo il benvenuto alle antenne sul nostro territorio!
Ohibò! Dunque secondo il teorema del Sindaco, noi pecettesi ci dividiamo in due macro-gruppi: i “Flinstones” (noto cartoon in cui i protagonisti vivevano nell’era preistorica) ed i “Jetsons” (altro noto cartoon in cui i protagonisti vivevano in un improbabile futuro fatto di astronavi e robot). Insomma, siamo stati divisi tra primitivi ed avanguardisti (e indovinate dove si posiziona il nostro “Primo Cittadino”?). Nel tentare, sulle note del famoso motto dividi et impera, di arricchire di contenuto questa balzana teoria, il Sindaco è arrivato anche a citare pubblicamente il c.d. “fattore NIMBY”, acronimo che sta per “Not in my Back Yard” (NdR “Non nel mio cortile”).
Il tutto calpestando e minimizzando – noncurante della gravità contenute nelle sue affermazioni – principi consolidati della Pubblica Amministrazione, quali la trasparenza, l’imparzialità e la pubblicità.
Non vogliamo toccare in questo articolo i tecnicismi di una vicenda che merita di essere chiarita in ogni suo più piccolo dettaglio e che chiariremo, anche con l’ausilio di professionisti ad hoc. A tal fine stiamo organizzando degli spazi di incontro pubblico (come abbiamo già fatto per la questione delle antenne del Colle), perché la salvaguardia della nostra salute e del nostro territorio merita spazi condivisi da tutti noi Cittadini, alla luce del sole. Ovviamente Vi terremo informati sulle nostre prossime iniziative, auspicando un forte e significativo intervento da parte Vostra.
E vedremo nel prosieguo di questa vicenda quali sono i “cortili” su cui si sono posate le antenne, prima della Wind ed ora della Iliad e quale sia stato il contributo apportato dall’Amministrazione alla loro “fioritura”.
Quel che ci preme sottolineare, qui e ora, è la tracotanza di un’Amministrazione che ha oramai fatto il suo tempo, che si sente oramai così forte nella sua autoreferenzialità dal sentirsi autorizzata a (tentare di) intimidire chi ostacola il suo cammino. O, il che è anche in qualche misura peggio, a dileggiarla, cercando anche di salvaguardare il pensiero unico.
Cari Concittadini, la situazione è seria, perché si vuole mettere il bavaglio ad una Minoranza che si è banalmente limitata a fare delle legittime e documentate domande. Perché si vuole trattare il nostro Paese a mo’ di Principato. Perché si è perso (e oramai da tempo) il confine tra ciò che è politicamente consentito e ciò che costituisce lesione del sacrosanto diritto alla contrapposizione dialettica.
Ebbene, noi non abbiamo intenzione di tacere. Noi vogliamo, legittimati dal mandato che abbiamo ricevuto, fare chiarezza sul futuro del nostro Paese. Lo dobbiamo a chi ci ha votato ma anche alle generazioni future.
Per ora attendiamo che l’Amministrazione si pronunci sull’istanza di rimozione in autotutela depositata l’11 giugno scorso ed auspichiamo che lo faccia nell’ambito di un Consiglio aperto al pubblico, come da noi richiesto.
In ogni caso seguiranno nella prossime settimane ulteriori approfondimenti sull’incresciosa vicenda.
Ci piacciono i cartoon, ma viviamo con i piedi ben piantati nella realtà di tutti i giorni. E siamo convinti che la strada del progresso eco-sostenibile non solo sia possibile ma anche doverosa.
Alberto Del Noce (Vivere Insieme Pecetto)
Monica Checchin (Uniti per Pecetto)
Bravi, avete ben descritto la situzione, GRAZIE