Alle Poste ci hanno riferito che molti chiedono allo sportello quando decorrono i termini per un’eventuale opposizione quando si ritira allo sportello una raccomandata contenente una sanzione amministrativa per violazione del Codice della Strada ovvero una notifica di un atto giudiziario, depositata in giacenza. La questione non è infatti semplice ed anche alle Poste non sono sempre sicuri. 

La questione è stata chiarita dalla Cassazione e, cercando di semplificare al massimo, possiamo ipotizzare i seguenti tre casi:

  1. se la raccomandata (di un atto giudiziario o di una multa) viene ritirata a casa, dalle mani del postino, essa si intende ricevuta quello stesso giorno;
  2. se il postino non ci trova a casa e noi andiamo alle Poste a ritirarla entro 10 giorni dal giorno dell’avviso trovato nella casetta delle lettere la raccomandata si considera ricevuta nel giorno stesso del ritiro allo sportello postale;
  3. se invece viene ritirata dopo il decimo giorno (dall’avviso trovato nella casetta delle lettere) la raccomandata si considera ricevuta il decimo giorno dall’invio (e non dall’effettivo suo ritiro).

Quindi, se vogliamo verificare, ad esempio, se possiamo ancora pagare una multa in misura ridotta dobbiamo fare i conti tenendo presente queste tre ipotesi.

Andiamo oltre. Sappiamo che se il postino non ci trova a casa esso lascia un avviso di giacenza e porta la lettera in Posta, dov’è possibile ritirarla entro 30 giorni dall’avvenuta notifica (a meno che contenga un atto giudiziario: in questo caso è possibile ritirarla dopo 180 giorni). Se il destinatario non si cura di ritirarla entro tale termine, la lettera viene restituita al mittente con la dicitura “compiuta giacenza”. Attenzione: anche se la lettera non viene ritirata, essa si considera ugualmente conosciuta dal destinatario.

Se andiamo oltre i termini (30 o 180 giorni), alle Poste non ci riescono a dire chi aveva spedito la raccomandata. Ma dal codice dell’avviso possiamo capirlo. E possiamo anche capirlo in anticipo quando andiamo alle Poste per il ritiro nei termini.

Il “trucco” sta nelle prime 2-3 cifre di detto codice.

Codice 05: si tratta della cosiddetta «raccomandata 1», cioè di quella che arriva in un solo giorno. Contiene comunicazioni di urgenza (come ad es. la disdetta di un contratto).

Codici 12, 13 e 14: riguardano le raccomandate semplici che arrivano entro 4/6 giorni lavorativi. Contengono, di norma, una lettera inviata da un privato, da una società che fornisce qualche utenza (ad esempio: luce, gas, acqua) in cui si sollecita un pagamento, si fa il preavviso di scadenza di una fattura, si fa una diffida.

Codici 76, 77, 78, 79: sono tra i più indesiderati perché preannunciano una multa o un atto giudiziario (quindi una comunicazione inviata dal tribunale o da un privato che si è avvalso dell’ufficiale giudiziario, che a sua volta ha delegato l’ufficio postale).

Codici 608 e 609: queste raccomandate contengono, normalmente, comunicazioni che provengono da una pubblica amministrazione o da un ente pubblico per dare avviso di aver tentato la notifica di un proprio atto.

Codici 612, 613, 614 e 615: sono raccomandate provenienti da banche o da altro istituto di credito, comprese Poste Italiane in questa veste.

Codici 649 e 669: la raccomandata potrebbe contenere documenti importanti come carte di credito e tessere Bancomat inviati da una banca o altre comunicazioni da parte di altre aziende (ad esempio, si è verificato in alcuni casi che si trattasse di richiami dell’auto da parte della casa madre per qualche difetto di fabbricazione).

Codice 630 e 650: si tratta di comunicazioni o atti provenienti dall’Inps.

Codice 573, 648 e 670: identifica le cartelle dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, anche se può capitare che arrivino con una raccomandata contrassegnata con il codice 689, un codice generico delle Poste che potrebbe nascondere qualsiasi altro atto, compresa, appunto, una cartella esattoriale.

Ultima osservazione: se nella cassetta della posta troviamo un cartoncino verde, la raccomandata conterrà atti giudiziari provenienti dal tribunale o notificati da soggetti privati tramite l’ufficiale giudiziario del tribunale o una multa per violazione del codice della strada o una sanzione proveniente dalla Prefettura.