di Danilo Beltramino.
Forse non tutti sanno che tra poco più di un anno le bollette di casa nostra saranno oggetto di desiderio di nuovi operatori. La liberalizzazione del mercato dell’energia nell’estate del 2019 porterà a tariffe di luce e gas non più definite e calmierate dall’Authority ma stabilite dal libero mercato. Lascerei ad altri trarre le conclusioni se ciò sia un bene o un male. Personalmente reputo sempre preferibile una situazione di libero mercato dove per i semplici consumatori, la storia insegna, tendono ad essere superiori i vantaggi rispetto agli svantaggi.
Perché questa premessa? Per invitare invece i lettori de Il Picchio ad un approfondimento, più semplice ed immediato, su una materia affine che tocca diverse famiglie pecettesi.
Molti concittadini utilizzano per il riscaldamento e l’uso domestico un bombolone GPL, vista l’estesa area comunale non coperta dalla fornitura di gas metano. Prima Pecetto, in uno dei suoi gruppi di lavoro costituito per dare un contributo fattivo alla politica locale, ha avviato un’analisi sui costi e sui rapporti commerciali di tali forniture per capire meglio se ci siano spazi di miglioramento a vantaggio non dei singoli ma dell’intera comunità pecettese.
Sono emersi fatti, ahimè, sorprendenti. Innanzitutto va detto che in Italia il settore è disciplinato unicamente dall’art. 10 del D. Lgs. n. 32/98 e, da poco, da alcuni pronunciamenti dell’AGCM. Si tratta di tre procedimenti avviati per accertare eventuali prassi commerciali scorrette da parte di alcune società fornitrici di GPL; procedimenti conclusi con l’accettazione degli impegni delle società interessate a rispettare la legge e i diritti dei consumatori (PS 10249 – PS 10277 – PS 10099). E questa cosa dovrebbe già far alzare le antenne a noi semplici consumatori! Per quanto riguarda l’installazione del serbatoio il consumatore può scegliere tra l’acquisto o il comodato d’uso (art. 10 comma 1 del D. Lgs. n. 32/98).
Per decidere, in primis, serve chiarezza sui costi: devono essere specificate le spese di acquisto, installazione e dell’eventuale rimozione del bombolone. Cercate l’azienda che non vi addebita costi per la rimozione del bombolone, nel caso di cambio fornitore. Questa è un primo consiglio, forse banale, ma importante.
Seconda questione, la durata del comodato d’uso o locazione del serbatoio GPL può essere massimo di due anni e può essere tacitamente rinnovato. Altro consiglio: scegliete rinnovi taciti per periodi non superiori ad un anno. Diffidate da chi fa proposte commerciali difformi dalle norme di settore. Il consumatore può decidere di prendere, inizialmente, in comodato il bombolone e solo successivamente acquistarlo. Invece, in merito al divieto di esclusiva, la norma riporta che il contratto non può vincolare l’utente all’acquisto di predeterminate quantità di prodotto o vincolare lo stesso utente in regime di esclusiva, terminato il periodo di comodato d’uso obbligato. E, comunque, in tale periodo, la società fornitrice deve indicare nei contratti il prezzo praticato come differenza fra il proprio prezzo di riferimento variabile nel tempo e lo sconto riconosciuto al cliente, garantito per tutta la durata del contratto. Inoltre deve essere previsto un impegno a permettere il recesso del contratto senza penali e oneri aggiuntivi (con un preavviso minimo) nel caso in cui il prezzo richiesto per le forniture successive alla prima sia superiore a quello rilevato nello stesso periodo di fornitura dalla CCIAA territorialmente più prossima al consumatore.
Perché vi scrivo questo? Perché vi consigliano vivamente di leggere sempre e in modo attento le informative dei contratti prima di accettare qualsiasi proposta, così come di contrattare il prezzo del GPL, non accettando passivamente qualsiasi proposta offerta. Sembra banale, un consiglio da nonnina premurosa verso il nipote, ma questo è quello che accade in molti casi.
Il lavoro condotto dal gruppo di lavoro di Prima Pecetto ha evidenziato significative differenze di prezzo applicate, in ugual periodo, da fornitore a fornitore. Ma, cosa ancor più sorprendente, in presenza dello stesso fornitore, significative differenze di prezzo da cliente e cliente. Sigh! Non stiamo parlando di differenze di pochi punti percentuali. Stiamo parlando di differenze di oltre il 22-25%! Insomma, spendendo mediamente per ciascuna utenza familiare circa 2.500/3.000 euro all’anno di fornitura GPL, stiamo parlando di oltre 550 euro in più all’anno dovuti alla sola semplice… disinformazione. Inutile dire che l’ignoranza sulla materia potrebbe indurre molti, in un rapporto di fiducia con il proprio fornitore abituale, a spiacevolissime sorprese.
Il gruppo di lavoro di Prima Pecetto resta a disposizione di ciascun concittadino per ulteriori commenti e/o approfondimenti sulla materia. Nel frattempo… occhio alla vostra bolletta GPL. Un’attenta disamina, comunque sia, male non fa. L’abbiamo fatta per “noi” nella speranza che serva anche a “voi”.
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