Dopo un confronto con tutti i sindaci dei Comuni capoluogo, i presidenti delle Province e i rappresentanti di Anci, Anpci, Upi, Uncem e Ali (Legautonomie) la Regione Piemonte ha appena firmato il decreto n. 34 che impone un’ulteriore stretta per tutti i piemontesi.
“Chiudiamo tutto quello che è possibile chiudere in base ai poteri di cui dispongono le Regioni” – ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – “Questa è la più grande emergenza affrontata dal Dopoguerra ad oggi. Sappiamo che stiamo chiedendo un grande sforzo a ogni cittadino, ma vi prego di comprendere che è la scelta giusta. La nostra libertà è un bene, ma la nostra vita lo è di più. Vi prego, proteggetela restando a casa“.
Potete scaricare il testo del decreto cliccando qui.
In sintesi le nuove disposizioni prevedono:
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stretta sui mercati, che saranno possibili solo dove i sindaci potranno garantire il contingentamento degli accessi e il non assembramento, anche grazie all’utilizzo di transenne e sempre con il presidio costante dei vigili urbani;
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l’accesso agli esercizi commerciali sarà limitato ad un solo componente del nucleo familiare, salvo comprovati motivi di assistenza ad altre persone;
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chiusi gli uffici pubblici e gli studi professionali, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali ed indifferibili e gli studi medici (oltre alla possibilità di attuare lo smart working);
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vietati gli spostamenti verso le seconde case;
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vietata la sosta e l’assembramento davanti ai distributori automatici “h24” che distribuiscono bevande e alimenti confezionati;
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bloccate le slot machine e disattivati monitor e televisori da parte degli esercenti;
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restano aperte le edicole, le farmacie, le parafarmacie e i tabaccai (dove dovrà essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro);
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ove possibile, dovrà effettuarsi la rilevazione sistematica della temperatura corporea presso i supermercati, le farmacie e i luoghi di lavoro;
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disposto il fermo dell’attività nei cantieri, ad eccezione di quelli di interesse strategico;
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vietato l’assembramento di più di due persone nei luoghi pubblici.
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