Esattamente un anno or sono, di ritorno da una visita al Cimitero di Redipuglia scrissi una lettera al Sindaco di Pecetto e, per conoscenza, ad altri Enti pecettesi (scuola, parrocchia, alpini, ecc.).
Segnalai che l’11 novembre 2018 sarebbe stata la ricorrenza del centenario della fine della Prima Guerra Mondiale e che, quindi, tale evento avrebbe potuto essere l’occasione per ribadire l’assurdità della guerra come metodo di risoluzione dei conflitti. Proposi la costituzione – un anno prima – di un Comitato organizzatore di una serie di eventi dedicati a questo tema.
Il tutto con taglio “moderno” per raggiungere soprattutto i giovani, ormai assuefatti ad invasivi giochi su PC e cellulari, e per ricordare loro che gli scontri militari non sono affatto virtuali! Cento anni or sono altri giovani (quelli del ’99) hanno ben compreso il vero volto della guerra, ma a proprie amare spese. Lo scopo dell’iniziativa era in fondo quello di richiamare i giovani ai valori fondanti della società civile e ricordare come la pace, l’amore e la solidarietà sono gli unici ingredienti per un vero progresso e per un’armonica convivenza. Si poteva organizzare, anche con la scuola, una settimana dedicata alla proiezione di filmati, a discussioni, ad incontri con storici, ecc..
Ebbene, salvo Don Marino Basso (che ha immediatamente risposto condividendo l’importanza dell’iniziativa), non ho mai avuto il benché minimo riscontro alla proposta! Nessuna risposta dal Sindaco! Nessuna risposta dalla scuola (da questa attendo ancora un riscontro per il defibrillatore donato). Neppure una risposta di convenienza od interlocutoria.
Ho quindi immaginato che si volesse organizzare qualcosa senza il coinvolgimento della scomoda minoranza. Ho pensato: pazienza, poiché l’importante è creare momenti di riflessione, anche se diversi da come si era immaginato.
Invece, scopriamo in questi giorni che l’unica manifestazione organizzata dal Comune sarà una velocissima visita al monumento posto in Piazza Roma (tra l’altro ora cantiere). Null’altro. Meno degli anni passati.
Che peccato, Che delusione. Il solito gioco delle stupide barricate ha impedito un importante momento di unione e riflessione. Piuttosto che ascoltare il “nemico” è meglio che la nave affondi… Mi spiace anche per questo giovane fotografato qui sotto e che guarda l’orizzonte magari per l’ultima volta.
Concordo con il disappunto per l’occasione persa. Purtroppo da quando è stato eliminato il servizio di leva obbligatorio le nuove generazioni non hanno la più pallida idea di casa vorrebbe dire essere coinvolti in una “guerra”. Questa ricorrenza avrebbe potuto dare lo spunto per fare conoscere ai più giovani gli aspetti terribili delle guerre che le generazioni precedenti hanno affrontato per darci il benessere attuale. Benessere che non è “garantito” bensì va coltivato e difeso sia dalle minacce interne (vedi discordie politiche) che dalle minacce esterne (e qui l’elenco sarebbe molto lungo ed anche soggetto alle personali idee politiche ed interpretazioni degli eventi). Come cittadini di un piccolo paese come Pecetto dovremmo essete capaci di trovare quegli elementi di concordia che ci farebbero vivere tutti meglio.